Innanzitutto vorrei far notare che l'uomo invisibile non è un personaggio dei fumetti bensì il protagonista dell'omonimo romanzo di H. G. Wells; al mondo del fumetto appartiene invece la donna invisibile, membro dei F4, l'inserimento della quale nella domanda avrebbe garantito una maggiore paritarietà di immedesimazione da parte di ambedue i sessi ed anche più par condicio che non fa mai male. Ma ora rispondo alla domanda. Qui ci troviamo di fronte a due concezioni opposte del supereroe: il supereoe-simbolo, cioè superman, che incarna l'ideale del bene e tutti i valori positivi del proprio tempo, oltre ad ergersi come, appunto, un simbolo per l'umanità, che lo vede come la personificazione della salvezza, quasi fosse un dio in terra (ed infatti la possibilità di un superman divino è già stata affrontata dagli autori); e poi c'è l'"uomo" invisibile, che invece è un supereroe-uomo, che non incarna nessun concetto particolare ma è interessante in quanto in esso possiamo riscontrare sia l'elemento dell'uomo, sia quello del superuomo. Nel caso dell'uomo invisibile la componente umana prevale su quella superumana e quindi ci troviamo di fronte ad un uomo con superpoteri, non ad un supereroe, peciò è probabile che i caratteri negativi tipici dell'uomo vengano amplificati dalle possibilità di un mezzo tanto efficace e già di per sè negativo come l'invisibilità. A riprova di ciò, in tutte le risposte precedenti alla mia gli utenti dicevano di voler essere l'uomo invisibile, il quale rappresenta la trasgressione, il nostro lato maligno, insomma è una maschera molto comoda e totalmente diversa da quella carica di responsabilità dell'uomo in calzamaglia. Per concludere, un invito alla riflessione: la maschera di Superman è rappresentata da Clerk Kent, quindi il vero Kal-El coincide con Superman stesso, mentre nel caso dell'uomo invisibile la maschera è quella dell'invisibilità, pertanto il vero il vero uomo invisibile è quello che passeggia per la strada sfoggiando tutte le sue colorate vesti. Chiaro?